Deep in Blue
2016, digital print, serie
E prima ci fermiamo – assieme e tutti assorti – a nuotare nel nuoto, poi nel vuoto, quindi nel noto. È un problema pittorico che da sempre ci fa da cornice. Lo dice anche il buon vecchio Greenberg, che per noi non è stato mai così clemente: siamo dei poveri diavoli, nel fondo. To have the Blue Devils.
Un atto assoluto e labile, orientato dal network globale nella dimensione del fine tuning reciproco e profondo. Lo sguardo punta, mira e ritaglia l’umanità che si sfoglia fra potenziale narrativo e pause. Il presupposto morale precede la necessità digitale e la responsabilità di costruzione – personale e collettiva – dell’immagine.
E comunque.